Scopri i 4 punti che differenziano Covid-19 da un’altra patologia polmonare a cui prestare molta attenzione.

In questo 2020 i riflettori sono comprensibilmente tutti puntati sulla pandemia da SARS-CoV-2 che sta coinvolgendo il mondo intero, un’emergenza sanitaria che ha praticamente monopolizzato tutti gli sforzi sanitari ed economici.

Come tutti ormai sappiamo i sintomi che sono caratterizzanti della malattia nota come COVID-19 sono principalmente difficoltà respiratoria, polmonite e febbre molto alta. Questi sintomi però sono comuni anche ad una malattia che ha interessato le cronache giornalistiche nel settembre 2018 (e non solo): la polmonite da Legionella.

Nell’estate di quest’anno, in realtà, si è tornati a palare di legionellosi: nella località di Busto Arsizio, infatti, sono state individuate 14 persone ricoverate con polmonite da Legionella, una delle quali ha perso la vita. (scopri di più da questo articolo)

Ma quali sono le differenze tra legionellosi e Covid-19?

Tra il Covid-19 e la legionellosi ci sono effettivamente somiglianze che possono causare difficoltà nel riconoscimento della malattia. Va da sé però quanto sia essenziale riuscire a formulare tempestivamente una diagnosi corretta per garantire al paziente le cure più idonee.

Sia la Legionella che SARS-CoV-2 provocano una malattia che interessa in modo specifico l’apparato respiratorio, ma ci sono delle sostanziali differenze.

Grazie a questo articolo cercheremo di evidenziare le differenze tra legionellosi e Covid-19.

  1. L’origine è la stessa?

Tra molte similitudini, la differenza sostanziale è la natura di SARS-CoV-2 e di Legionella, i due patogeni responsabili: il primo è un virus mentre il secondo è un batterio.

I virus sono microrganismi estremamente piccoli e semplici, costituiti da materiale genetico (nel caso di SARS-CoV-2, una singola molecola di RNA) racchiuso in un involucro di proteine, talvolta rivestito da un ulteriore strato di natura lipidica. Essi non sono in grado di replicarsi autonomamente, ma possono farlo esclusivamente all’interno delle cellule dell’organismo ospite, causandone la distruzione.

I batteri sono invece microrganismi più complessi, seppur unicellulari. Risultano, quindi, più grandi dei virus. A differenza dei virus, i batteri si possono replicare autonomamente nell’ambiente e nei tessuti dell’organismo bersaglio, anche se in alcuni casi si comportano in modo simile ai virus, replicandosi all’interno delle cellule dell’ospite. Questo è il caso di Legionella, che può infiltrarsi in alcune delle cellule del nostro sistema immunitario, sfruttando il loro ambiente cellulare come luogo sicuro dove replicarsi indisturbata.

(Leggi di più su: https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/b/batteri-e-virus)

  1. Modalità di diffusione e contagio

Una delle caratteristiche più importanti dei microrganismi in grado di causare malattie è rappresentata dal loro modo di propagarsi nell’ambiente e di infettare degli individui, ovvero la cosiddetta via di trasmissione.

Per quanto riguarda la Legionella il contagio interumano (da uomo a uomo) pur non essendo scientificamente escludibile, è decisamente improbabile e mai documentato finora. La trasmissione, nel caso del batterio Legionella, avviene tramite l’inalazione di goccioline d’acqua contaminata. Le fonti di trasmissione sono quindi per lo più rappresentate da docce, rubinetti, vasche idromassaggio e torri evaporative.

Si comportano molto diversamente i virus come SARS-CoV-2, che si trasmettono principalmente attraverso contatto interumano con una persona infetta. Il contagio è mediato da contatto diretto o indiretto tra le mucose di naso, occhi e bocca di una persona sana e le goccioline (droplets) di saliva delle persone positive che le diffondono tramite colpi di tosse e starnuti, o più semplicemente parlando. Il contatto con queste goccioline può essere anche indiretto, ovvero mediato dalle mani: ci si può infettare anche toccandosi naso, occhi e bocca con mani non adeguatamente lavate. (leggi anche questo articolo per approfondire)

  1. Modalità diagnostica

Una volta che si entra in contatto con il microrganismo patogeno e una volta che si sviluppa la malattia, è molto importante riuscire ad identificarne la natura per iniziare per tempo le terapie più adatte. Prima si riconosce e meglio sarà per il paziente: poiché ogni malattia ha le proprie specifiche conseguenze sull’organismo, molto spesso cure generiche non sortiscono alcun effetto o anzi, posso provocare solo effetti indesiderati.

Per quanto riguarda la polmonite da Legionella la procedura diagnostica più semplice è si basa sulla ricerca dell’antigene urinario, evidente dopo 3-4 giorni di malattia.

Se si parla, invece, della malattia COVID-19, la diagnosi richiede alcuni test di laboratorio sul sangue e sui tamponi naso-faringei: nel primo caso, si ricercano anticorpi specifici per SARS-CoV-2, mentre nel secondo si utilizza una metodica molecolare che consente l’identificazione del virus, o meglio, del suo RNA

  1. Azioni contenitive negli ambienti di lavoro

Forse le differenze tra legionellosi e Covid-19 descritte in questo articolo potrebbero non risultare così evidenti ad occhi non esperti.  È però fondamentale comprenderne i principi di base, specialmente per individuare e mettere in atto le più idonee misure preventive, specialmente negli ambienti lavoratori e nelle strutture comunitarie.

Come abbiamo visto la diffusione del virus SARS-CoV-2 avviene soprattutto tramite contatti interumani, è molto importante, quindi:

  • indossare sempre la mascherina
  • rispettare il distanziamento sociale, anche se si indossa la mascherina
  • igienizzare frequentemente e accuratamente le mani
  • limitare i contatti e contingentare gli accessi a spazi comuni (mense, spogliatoi…)
  • se si manifestano i sintomi “sentinella” (tosse, febbre, …) rimanere in isolamento

A questi comportamenti individuali, si deve accompagnare necessariamente una cura ed una attenzione particolari alla pulizia e disinfezione degli ambienti e delle superfici. Bisogna quindi ricordare l’importanza di eseguire frequentemente e regolarmente interventi di sanificazione con idonei prodotti disinfettanti. (un esempio? SANIZED)

Per quanto riguarda invece la prevenzione del rischio Legionella è necessaria un’azione mirata e specifica, da gestirsi preferibilmente con l’aiuto di professionisti del settore che possano supportare figure interne, come gli RSPP, nella definizione e gestione delle attività preventive ed eventualmente correttive. In particolare:

  • redigere e aggiornare periodicamente una valutazione del Rischio Legionella (per saperne di più leggi WS360)
  • attuare protocolli di manutenzione degli impianti idrici e idraulici.
  • dotarsi di un sistema di disinfezione in continuo (SANIKILL) dei sistemi a rischio.
  • pianificare un monitoraggio periodico dell’eventuale presenza di Legionella

Mettere in atto tutte le misure possibili per proteggere la salute dei lavoratori da questi due potenziali pericoli rientra in quanto disposto dal Dlgs. 81/2008: è importante quindi prestare a questi aspetti cruciali un’adeguata attenzione, specialmente in un momento di grave emergenza sanitaria come quello a cui stiamo facendo fronte.

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