Monoclorammina: la chimica del cloro
La letteratura e le ricerche scientifiche dimostrano che la monoclorammina è il miglior disinfettante a confronto di altri a base di cloro.
Cloro e biossido di cloro
Analizziamo insieme la chimica del cloro:
Il Cloro/Ipoclorito è considerato il disinfettante meno efficace: altamente corrosivo nei confronti delle tubazioni metalliche e plastiche; la formazione di sottoprodotti (THM) tossici fortemente dipendenti dal pH.
Il biossido di cloro è un disinfettante molto efficace quanto basta per fornire un buon rimedio, ma è molto aggressivo su tutti i materiali delle tubazioni; inoltre è un gas e quindi è difficile da mantenere stabile in residui di acqua calda.
La tecnologia della monoclorammina
La monoclorammina è il disinfettante a base di cloro ed è un biocida prodotto in situ da acido ipocloroso e il sale di ammonio.
Ha la capacità di essere molto efficace anche ad una concentrazione di 2-3mg/l dove può eliminare una colonizzazione dello 0% entro poche settimane di applicazione. Lo dimostrano i fatti, guarda il grafico qui a fianco…
Grazie alla sua stabilità è molto efficace sia in acqua potabile, che in un complesso sistema idrauluco.
La chimica del cloro e della monoclorammina
Guarda le formule chimiche qui a lato…
L’acido ipocloroso e la monoclorammina hanno una struttura chimica molto simile mentre il biossido di cloro è completamente diverso. Questo perché l’atomo di Cl ha lo stesso stato di ossidazione nelle prime due molecole. Acido ipocloroso e monoclorammina sono considerate “molecole sorelle”.
Perché, allora il primo è considerato un acido e il secondo più come una base? Questo a causa del diverso comportamento del loro atomo partner. L’ossigeno è considerato un atomo duro, mantiene molta della densità di elettroni vicino a se stesso e questo dà origine a forti ossidanti: il cloro, impoverito da elettroni, tende a rompere il legame con l’ossigeno alla ricerca di un partner.
L’azoto è un atomo morbido e la molecola che genera – monoclorammina, NH2Cl – è meno ossidante rispetto a quello dell’ossigeno: il cloro è meno incline a rompere il legame con l’azoto poiché questo tene a condividere i suoi elettroni con gli altri atomi.