La fase 3 è la fase delle riaperture, come evitare una nuova emergenza sanitaria?
Il trattamento dell’acqua per la prevenzione Legionella riuniti odontoiatrici durante la fase di riapertura.
Per effetto dei diversi provvedimenti presi durante i primi mesi del 2020 in materia di contenimento e gestione dell’emergenza, si è assistito ad una sospensione drastica di molte attività.
In questo articolo analizzeremo la situazione che hanno dovuto affrontare le strutture che offrono prestazioni odontoiatriche che sono state costrette ad un lungo fermo tecnico di molte poltrone. Data la rilevanza dell’argomento anche l’ISS ha dedicato un rapporto specifico a questa tematica (Scoprilo qui).
Lo scopo principale di questo articolo è proprio quello di sensibilizzare tutte quelle strutture che hanno dovuto chiudere o ridurre la propria attività nei primi mesi dell’anno sulla proliferazione della Legionella. A causa del ristagno dell’acqua e in seguito alla conseguente formazione di biofilm e, quindi, alla maggiore proliferazione di microrganismi a cui esso è associato, è necessario considerare un possibile aumento del rischio di infezione da Legionella.
L’attenzione a tale tematica è quanto mai doverosa in questo momento in cui la diffusione di una patologia come COVID-19, che affligge il sistema respiratorio, può aver aumentato la percentuale di individui potenzialmente suscettibili a contrarre infezioni da Legionella.
Ma come si diffonde la legionella in ambiente odontoiatrico?
L’acqua è costantemente presente nel circuito idrico che alimenta gli strumenti presenti nei riuniti odontoiatrici. Tali circuiti sono costituiti da tubi flessibili in poliuretano o PVC e tubi rigidi di altro materiale plastico che possono essere contaminati da diverse specie microbiche ospitate dal biofilm. Tutta la tubetteria presenta diametri estremamente ridotti. Queste caratteristiche determinano un più facile ristagno di acqua con conseguente possibile proliferazione batterica e formazione di biofilm.
Durante l’utilizzo, i microrganismi posso essere facilmente diffusi nell’ambiente circostante tramite aerosol o droplets generati dall’utilizzo della strumentazione rotante ed ultrasonica ed essere inalati o introdotti direttamente nel cavo orale del paziente.
Vediamo insieme quali fattori favoriscono la proliferazione di Legionella nel circuito idrico di un riunito odontoiatrico:
- Temperatura dell’acqua superiore ai 20°C (il batterio prolifera infatti a temperature comprese tra i 20° e i 50° C)
- Flusso nel sistema idrico è scarso o assente (es. durante periodi di non utilizzo)
- I materiali dei circuiti di scarsa qualità
- Assenza di trattamenti di disinfezione e cattiva manutenzione
Misure preventive: il controllo ordinario e straordinario
La prevenzione del rischio legionellosi associato ai riuniti odontoiatrici deve essere svolta sistematicamente, indipendentemente da periodi di fermo impianti, come accaduto durante l’emergenza COVID19. In particolare, le principali attività preventive riguardano:
- La redazione e l’aggiornamento periodico di un documento di valutazione e gestione del rischio Legionella, che comprenda tutti i riuniti e consideri eventuali situazioni particolari
- L’implementazione di un programma quotidiano di flussaggi che garantiscano il giusto ricambio dell’acqua nei circuiti, all’inizio della giornata lavorativa e tra un paziente e l’altro
- l’implementazione di una strategia di disinfezione per il contenimento della proliferazione di Legionella all’interno del circuito del riunito odontoiatrici
- l’implementazione di programmi di flussaggio o trattamento regolari basati sulle linee guida per la prevenzione e controllo legionellosi e sulle indicazioni del costruttore
- la registrazione puntuale di tutti gli interventi sull’impianti effettuati durante le fasi di utilizzo e manutenzione del riunito
- La stesura di adeguati protocolli operativi da attuare in caso di fermo prolungato del riunito e di suo successivo riutilizzo
Dopo le procedure ordinarie, vediamo quali sono quelle da intraprendere in casi eccezionali. In caso di fermo prolungato degli impianti, come accaduto nel corso dell’emergenza COVID19, il consiglio principale è quello di seguire le specifiche del produttore inserite nei manuali di manutenzione.
Ci sono anche altri piccoli accorgimenti che possono essere molto utili ad evitare di incorrere nella proliferazione batterica all’interno delle tubazioni:
- Flussare acqua da ciascun cordone della faretra all’inizio di ogni giornata per almeno 2 minuti. Questa procedura evita il ristagno di acqua, che a sua volta favorirebbe la crescita microbica
- Prima del riutilizzo, procedere alla disinfezione dell’intero circuito idrico con un biocida appropriato
- Verificare attentamente la componentistica idrica che non si sia deteriorata, nel caso andrà sostituita. In particolare verificare tutte le valvole anti-reflusso: è necessario assicurarsi che tali valvole siano efficacemente decontaminate, reallocate e ne sia verificato il funzionamento.
- Aggiornare i documenti di manutenzione e contattare un professionista per valutare lo stato della rete idrica
- Effettuate una ricerca della Legionella mediante campionamento ed analisi da parte di laboratori Accreditati. In generale, la ricerca di Legionella è raccomandata almeno una volta all’anno e ogni qualvolta si verifichi un caso di malattia tra il personale o i pazienti. Il campionamento deve essere effettuato al termine di qualsiasi intervento di disinfezione, per verificarne l’efficacia.